Lunga, lunghissima biografia con testosterone alle stelle e attività celebrale azzerata.
Il co-autore, tale Larry “Ratso” Sloman, piazza qualche congiuntivo e racconta la vita esagerata di un pugile fenomenale e di uomo che si dichiara colpevole praticamente di tutto (stupro escluso).
Il campione distrugge il suo prossimo sul ring mantenendo un atteggiamento simile dopo il gong.
A renderlo così feroce, spiega, sono un’infanzia traumatica e un ego smisurato.
L’uomo Tyson soffre dall’inizio alla fine anche quando, invecchiato e rinsavito, si rende conto di non poter essere sposato e nel contempo frequentare quarantacinque ragazze tutte insieme, sniffare cocaina da mattina a sera, spendere 100.000 euro alla volta in abiti Versace, regalare Lamborghini a puttane e spacciatori amici d’infanzia.
Povero, povero cucciolo.