Estate 2011: Adolf Hitler si risveglia magicamente in un campo incolto del centro di Berlino. Nel giro di poche settimane si riambienta e ritrova l’antica fama prima come ospite e poi come presentatore di un talk-show televisivo. La Germania ri-assiste alla nuova ascesa scambiandolo per un comico eccezionale, così immedesimato nel personaggio da non abbandonarne mai le vesti. Non sempre da una buona idea scaturisce qualcosa di valido. Non è questo il caso: l’autore riesce addirittura a rendere verosimile l’assurdità di base. In che modo? Nascondendo la possibilità (tangibilissima) di un tragico ricorso storico dietro battute di spirito, fraintendimenti, situazioni grottesche, monologhi insensati. Interessante l’appendice che illustra dettagli storici e motiva la scelta dei contenuti. Bello anche il film/documentario che ne è stato tratto. Geniale. Assolutamente geniale.