Dopo “Caos calmo”, ancora un libro pescato dall’albo d’oro del “Premio Strega”. Giordano ha la coerenza di trascinare per tutta la durata del romanzo due personaggi incolore, per nulla empatici, decisamente tristi, senza lasciarsi vincere dalla smania di farli reagire, in qualunque modo, al vuoto della loro esistenza.
Mi chiedo quanti altri, sbagliando strada, avrebbero invece inserito un episodio di rottura, un evento stravolgente, per salvare se stessi e il lettore da tanto grigiore.
Dopo un incipit che pare promettere tutt’altro, il racconto corre piano fino al termine sullo stesso binario morto respingendo con forza l’idea di una via di scampo.
Con coraggio, credo, perchè non sempre, prima o poi, tutto si risolve.