Una volgarità iperbolica, esasperata. Una storia cruda, narrata al ritmo di una canzone metal. Un protagonista perverso, corrotto, razzista, misogino, senza scrupoli. Alcolizzato e cocainomane, lercio nel corpo e nell’anima. Un romanzo che mi ha colpito molto e che consiglio a chiunque abbiamo uno stomaco forte e ancora poco di cui stupirsi.
“Il sentimento dominante è la rabbia. Odiamo noi stessi perché non siamo capaci di essere diversi da come siamo. Incapaci di essere migliori.”