Era in lista d’attesa dai tempi di “1984” di George Orwell, letto qualche anno fa. Non è all’altezza dell’illustre predecessore, ma anche in questo caso il futuro distopico immaginato dall’autore non è poi così impensabile. Bradbury, e parliamo del 1963, scriveva di censura, famiglie anaffettive, isolamento sociale e mass media opprimenti, il tutto condito da omicidi legalizzati e guerre nucleari. D’altra parte, da un mondo in cui i vigili del fuoco sono pagati per bruciare i libri (e i loro possessori, perchè no…) è lecito aspettarsi di tutto.