Sporco, disperato, onirico. Una miscela esplosiva di ventuno racconti solo in apparenza poco amalgamati fra loro e profondamente radicati nello stesso substrato sociale. Letto troppo poco tempo dopo il capolavoro “Il lercio” e forse per questo apprezzato meno del dovuto. Qualche caduta di stile (“Quartetto del disastro sociale”, “La mamma di Lisa incontra la regina madre”) e diverse chicche (“Lo sputafuoco”, “Stincarsi”, “La casa di John il sordo”, “Stoke Newington Blues”, “Tenerone”).